Nel contesto della manifestazione In\Canti e Banchi a Castelfiorentino
sabato 22 proseguirà il nostro viaggio nel mondo dei Presìdi.
Per questa serata organizzeremo un LABORATORIO DEL GUSTO
alla scoperta di un Presìdio straniero,
"IL CACAO DELLA CHONTALPA raccontato da ANDREA TRINCI"
Sabato 22 Maggio ore 21,30
Oratorio San Carlo
Via Testaferrata - Castelfiorentino (Fi)
Gli Olmechi erano un minuscolo popolo del centroamerica, la loro cultura è considerata la madre di tutte le culture mesoamericane e furono soprattutto i primi al mondo, oltre duemila anni fa, a coltivare il cacao e a consumarlo regolarmente.
Duemila anni dopo, la regione degli Olmechi è più o meno la provincia della Chontalpa nello stato messicano del Tabasco. Vi si produce circa l'80% del cacao messicano, di gran lunga il più pregiato al mondo. I piccoli produttori della Chontalpa sino a pochi anni fa vendevano il cacao verde alle grandi manifatture nazionali che, oltre a spuntare prezzi da strozzini, hanno col tempo imposto che le coltivazioni della varietà Criollo, pregiatissima specie arrivata direttamente dai Maya, venissero sostituite dal meno pregiato Forastero, più resistente e più adatto alla coltivazione di massa. Da dieci anni, grazie all'iniziativa della ong locale ATCO (Asesoría Técnica en Cultivos Orgánicos), è iniziato un processo di organizzazione di quei produttori in cooperative in modo da lavorare i semi della pianta e vendere quindi le fave di cacao fermentate ed essiccate, pronte per la tostatura, ottenendo così ricavi un po' più dignitosi.
"IL CACAO DELLA CHONTALPA raccontato da ANDREA TRINCI"
Sabato 22 Maggio ore 21,30
Oratorio San Carlo
Via Testaferrata - Castelfiorentino (Fi)
Gli Olmechi erano un minuscolo popolo del centroamerica, la loro cultura è considerata la madre di tutte le culture mesoamericane e furono soprattutto i primi al mondo, oltre duemila anni fa, a coltivare il cacao e a consumarlo regolarmente.
Duemila anni dopo, la regione degli Olmechi è più o meno la provincia della Chontalpa nello stato messicano del Tabasco. Vi si produce circa l'80% del cacao messicano, di gran lunga il più pregiato al mondo. I piccoli produttori della Chontalpa sino a pochi anni fa vendevano il cacao verde alle grandi manifatture nazionali che, oltre a spuntare prezzi da strozzini, hanno col tempo imposto che le coltivazioni della varietà Criollo, pregiatissima specie arrivata direttamente dai Maya, venissero sostituite dal meno pregiato Forastero, più resistente e più adatto alla coltivazione di massa. Da dieci anni, grazie all'iniziativa della ong locale ATCO (Asesoría Técnica en Cultivos Orgánicos), è iniziato un processo di organizzazione di quei produttori in cooperative in modo da lavorare i semi della pianta e vendere quindi le fave di cacao fermentate ed essiccate, pronte per la tostatura, ottenendo così ricavi un po' più dignitosi.
E' così nato il Presidio Slow Food del Cacao della Chontalpa.
A diecimila chilometri di distanza Andrea Trinci è titolare di una piccola torrefazione artigianale di qualità che produce caffè e cacao e collabora con la Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus dal 2004. Lui contribuisce al sostegno del Presidio comprando dai pronipoti degli Olmechi le fave di cacao essiccate per tostarle e farci esperimenti sino a produrre con le proprie mani le prime tavolette. Sull'etichetta, tra gli ingredienti scrive tutto quello che ci mette: pasta di cacao della Chontalpa, zucchero di canna, burro di cacao. Nient'altro. Anzi sì. Le nibs (granella di fave di cacao tostate) che, mescolate alla pasta di cacao, diventano dei piccoli forzieri di aroma che dal Messico vengono a schiudersi in bocca.
Andrea ci racconterà le sue avventure da cioccolatiere e ci delizierà il palato conducendoci in un viaggio che partirà dalla cabossa (il frutto della pianta del cacao) fino ad arrivare alla sua personale interpretazione del cioccolato facendoci degustare i diversi passaggi.
La degustazione terminerà con un abbinamento un po' speciale che delizierà il nostro palato.
Il costo della serata sarà di €5 per i soci Slow Food e €7 per i non soci.
Il Laboratorio è a numero chiuso e le prenotazioni possono essere effettuate scrivendo a slowfoodempoli@gmail.com.